Semiotica, le due visioni

La semiotica o semiologia (dal termine greco σημεον semeion, che significa "segno") è la disciplina che studia i segni.
Considerato che il segno è in generale "
qualcosa che rinvia a qualcos'altro" possiamo dire che la semiotica è la disciplina che studia i fenomeni di significazione e di comunicazione. Per significazione infatti si intende ogni relazione che lega qualcosa di materialmente presente a qualcos'altro di assente (la luce rossa del semaforo significa, o sta per, "stop"). Ogni volta che metto in pratica o uso una relazione di significazione allora attivo un processo di comunicazione (il semaforo è rosso e quindi arresto l'auto). Le relazioni di significazione definiscono il sistema che viene ad essere presupposto dai concreti processi di comunicazione.

Le due visioni
Tornando alla concezione del segno, Peirce e de Saussure propongono due concezioni del segno - o meglio del rapporto di significazione - abbastanza differenti. Questo non significa che le due visioni siano mutuamente esclusive e non integrabili. Secondo de Saussure il segno è costituito dal rapporto tra un significante - inteso come l'immagine acustica del suono che verrà poi materialmente prodotto - e un significato - il concetto di ciò a cui si vuole rinviare. Il segno di Saussure è quindi diadico, vede in gioco due elementi.
La definizione di relazione segnica o semiosi di Peirce avviene invece tra tre elementi: un Representamen, la parte materiale del segno; un Oggetto, il referente a cui il segno fa riferimento; e un Interpretante, ciò che deriva o viene generato dal segno. Il punto di partenza della semiosi di Peirce è nella realtà esterna, dove in Saussure il Referente aveva invece un ruolo solo accessorio nel definire la relazione tra il significante e il significato. L'Oggetto quale è nella realtà viene definito da Peirce Oggetto dinamico. A partire dall'oggetto dinamico si definisce quello che Peirce chiama l'Oggetto Immediato che sembra corrispondere al significato di Saussure. Infatti l'oggetto immediato nasce dal 'ritagliare' o dal mettere in rilievo alcune delle caratteristiche dell'oggetto dinamico, quindi dell'oggetto reale. Questo vuole dire che l'oggetto immediato ci dà dell'oggetto dinamico solo una prospettiva tra le tante possibili; nel segno quindi il representamen (significante) ritaglia o identifica atraverso l'oggetto immediato (significato) un particolare punto di vista sull'oggetto dinamico (referente). L'aspetto più interessante del processo di semiosi come è stato pensato da Peirce consiste nel concetto di interpretante. L'interpretante di Peirce è infatti un ulteriore segno che sorge dal rapporto tra il representamen e l'oggetto immediato; come dire che un segno genera un altro segno attraverso un processo di interpretazione. Tale processo di generazione di un interprentante da un segno, e poi di un altro segno-interpretante successivo e così via, identifica un processo potenzialmente interminabile detto di semiosi illimitata. Quindi il concetto di segno o della semiosi in Peirce è triadico.
La nozione di interpretazione è centrale nella prospettiva filosofica di Peirce e della sua concezione del pragmatismo. Peirce ritiene in sintesi che il processo cognitivo fondamentale nell'uomo sia il costante passaggio dalla condizione del dubbio a quello della credenza; o meglio, Peirce ritiene che il nostro rapporto con il mondo sia dettato dalla continua produzione di ipotesi riguardo al modo in cui possiamo superare una condizione di incertezza, o di dubbio cognitivo, e quindi riposare la nostra mente nella sicurezza della credenza. La credenza o "abitudine" (habit in inglese) può essere assimilata ad un modello mentale, uno stereotipo o una concezione culturale stabilita, che ci permette di affrontare la realtà con un determinato successo. Quindi fondamentale per Peirce è la nostra capacità di produrre ipotesi o abduzioni riguardo al modo in cui vanno, o si ritiene debbano andare, le cose. Questa centralità delle modalità di pensiero per ipotesi deriva a Peirce dalla sua formazione scientifica. Infatti è la stessa logica del pensiero scientifico che prevede un costante e continuo processo di revisione e messa in discussione delle ipotesi di partenza di una teoria (il cosiddetto falsificazionismo di Karl Popper).

Il segno e la semiosi
Per sviluppare il significato di qualsiasi cosa, dobbiamo semplicemente determinare quali abiti produce, perché ciò che una cosa significa è semplicemente l’abito che comporta. Ora, l’identità di un abito dipende da come può indurci ad agire, non solamente nelle circostanze che probabilmente si daranno, ma anche in quelle che potrebbero darsi, a prescindere dalla loro improbabilità” (Peirce)

Teoria della conoscenza e semiotica
- La teoria della conoscenza di Peirce è interrelata con la Semiotica.
- Nessuna conoscenza è possibile intuitivamente e quindi c’è sempre una mediazione dei segni e del processo di semiosi.
- La semiotica studia i segni e la semiosi.

Segno (o representamen) è qualcosa che sta per qualcuno al posto di qualcos’altro sotto qualche rispetto o capacità”. E tale relazione di stare-per è mediata dall’interpretante.

Classificazione dei segni
- A secondo di che tipo di rapporto c’è tra segno e oggetto si hanno tre tipi diversi di segni: icona - indice – simbolo

Icona
- L’icona è correlata al suo oggetto in virtù del suo carattere di similarità.
- C’è un qualche tratto di somiglianza tra segno e oggetto rappresentato( una “motivazione per somiglianza”): ritratti, le illustrazioni, disegni
- Negli anni Sessanta e Settanta si problematizza il concetto di “somiglianza” dell’icona e su cosa si basa la similarità tra oggetto e segno. Dibattito sull’iconismo

Indice
- L’indice “è un segno che si riferisce all’oggetto che esso denota in virtù del fatto che è realmente determinato da quell’oggetto” (Peirce, C.P. 2.248)
- E’ un segno motivato per contiguità fisica, una connessione con l’oggetto di tipo causale e fisico: la firma, dito puntato, impronta, la fotografia (perché impressionata dalla luce proveniente dall’oggetto, lì davanti all’obiettivo nel preciso momento dello scatto)

Simbolo
- Il simbolo “è un segno che si riferisce all’oggetto che esso denota in virtù di una legge, di solito un’associazione di idee generali, che opera in modo che il Simbolo sia rappresentato come riferentesi a quell’Oggetto” (Peirce, C.P. 2.249)
- Segno arbitrario (non motivato, convenzionale): linguaggio naturale (con eccezioni), codice della strada, della matematica, ecc

Interpretante
L’unico modo che abbiamo per conoscere l’oggetto di un segno è quella di formulare un altro segno che lo interpreti (cioè l’interpretante). L’interpretante è il mezzo per rappresentare l’Oggetto Immediato attraverso un altro segno e corrisponde all’effetto del primo segno sulle disposizioni e i comportamenti dell’interprete.

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"È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?" Dostoevski, L'Idiota

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