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historia del arte1

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GRUPPO ORIGINE (novembre 1950 - 1951)
di Giacomo Belloni

Ovviamente le figure che compongono il gruppo, sono talmente lontane, anche da un punto di vista abbastanza esteriore, che è difficile parlare di una poetica omogenea e, quand'anche fosse, di uno stile unitario: il divertissement monogrammatico di Capogrossi, o la ricerca fantasiosa di Colla non possono collocarsi sulla stessa linea del materismo burriano, anche se ne condividono il desiderio di ritrovare la fons originaria. (Pasini)

Mario Ballocco annuncia la costituzione di un nuovo gruppo di artisti di diversa generazione e di differente esperienza, uniti dall'intenzione di operare un profondo rinnovamento, di ordine spirituale e formale in direzione anti intellettualistica , ponendosi al di fuori delle coeve ricerche neoastrattiste, ponendosi fuori da posizioni polemiche verso l'arte astratta e figurativa come da preoccupazioni di forma e contenuto. (Caramel)

"Origine è un punto di partenza dal principio interiore, come bisogno di attingere alla più ingenua, libera, primordiale natura.
(Ballocco)
L'astrazione storica era per Ballocco considerata un'esperienza superata, risolta e conclusa, sia come forza espressa in reazione al figurativismo socialista, sia come nuova possibilità decorativa
...è appunto anche per sottrarci al rischio di tale insabbiamento che diamo vita al Gruppo Origine, riunendo quale punto d'incontro le comuni esperienze di alcuni artisti. (Ballocco)
Tornato dall'Argentina, nel 1949 aveva fondato la rivista AZ, rivolta all'arte non figurativa, con la quale prende contatti con gli esponenti del MAC.
Il gruppo Origine si forma nel novembre 1950.
Ettore Colla, Giuseppe Capogrossi (già cinquantenni) Alberto Burri e Mario Ballocco (trentacinquenni) ne sono i firmatari. Il gruppo viene trasformato nel 1952 in Fondazione Origine, centro di riferimento internazionale per l’approfondimento delle problematiche e la divulgazione dell’arte astratta.
Le ricerche di Ballocco si orientano verso studi di cromatologia,
(riduzione del colore alla sua funzione espressiva più semplice ma perentoria ed incisiva), mentre Burri sperimenta i catrami, preludio dell'informale italiano, i sacchi, le muffe ed una serie di tempere: lavori di eleganza e di stringente e gagliardo ordine formale (Calvesi), ed infine i Gobbi.
La loro unica mostra è stata allestita a Roma, alla Galleria Origine, nel 1951, il cui catalogo contiene il loro manifesto.
Presieduta da un comitato operativo che vede come motori propulsori Colla e il critico Emilio Villa, ma anche i più giovani Piero Dorazio e Achille Perilli, provenienti da Forma 1 e dall’Age d’Or, insieme a personalità come Enrico Prampolini e Sebastian Matta, la Fondazione opererà sino al 1958, con il coinvolgimento di un ampio numero di artisti: Emilio Vedova, Atanasio Soldati, Afro, Antonio Sanfilippo, Carla Accardi, Pietro Consagra, Toti Scialoja, Giulio Turcato, Edgardo Mannucci, Mimmo Rotella.


io@giacomobelloni.com


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