Scritto critico edito sulla pubblicazione Real Arte per la mostra a Civitanova Marche

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Civitanova Marche, Palazzo Sforza e le opere di John van der Valk
di Giacomo Belloni

La prima esposizione italiana di John van der Valk è ospitata nella sala Vincenzo Foresi dello storico Palazzo Sforza, importante sede del Comune di Civitanova Marche dal 1999, anno in cui ne è stato completato il restauro.
L’evento è stato curato completamente dalla Real Arte, consolidata e rinomata azienda marchigiana, impegnata nell’organizzazione di eventi culturali di rilievo, oltre che nelle attività espositive di galleria.
La cornice architettonica dell’esposizione è incantevole; il contrasto tra la lirica pittorica dell’artista olandese ben si coniuga con l’eclettica architettura del palazzo. Inoltre, le morbide atmosfere offerte dalle cromie delle opere in mostra riprendono le suggestioni del paesaggio costiero e delle quinte collinari che caratterizzano la regione.
Il palazzo del Comune è stato costruito nel 1862, molto probabilmente su un preesistente edificio del XIV secolo.
Esso è a sua volta il naturale completamento scenografico di piazza XX Settembre, dalla quale si erge in tutta la sua maestosità.
Lo stile della costruzione è di matrice tardo-neoclassica, nella declinazione locale di un linguaggio che vive di una libera indipendenza dai modelli centrali. Uno stile variegato che evidenzia la capacità di coniugare insieme elementi rinascimentali e neoclassici, condizione che possiamo ritrovare anche in altre architetture marchigiane dello stesso periodo.
L’utilizzo del mattone a vista, mette in luce la duplicità dell’elemento portante e di quello decorativo, con un risultato di grande effetto, completato dagli elementi ornamentali in terracotta, dalle novantotto semicolonne, dalle maschere, dalle cornucopie, dalle finte persiane e dai venticinque capitelli. Insomma, le opere di John van der Valk si collocano naturalmente in questo contesto, sia per la classicità delle figure proposte - le
madonne e gli eroi - che ben si inseriscono nell’architettura del Palazzo del Comune, sia per le morbide cromie che ricordano le incantevoli atmosfere di questi meravigliosi luoghi.


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