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In viaggio con Pegaso: Praga
di Giacomo Belloni

Inizio con questo numero una nuova collaborazione con il periodico Pegaso.
Cercherò con una serie di articoli, dedicati ogni volta ad una città specifica, di rendere più familiari a tutti voi le nuove destinazioni. Indipendentemente dal fatto che ci si fermi in sosta o si pernotti solamente, mi auguro che questi scritti possano essere di aiuto a colleghi e amici per le loro eventuali visite in questi luoghi.
Non intendiamo sostituire con questi articoli le ben navigate guide, né fornire itinerari specifici, non ne avremmo lo spazio che dovrebbe essere di gran lunga maggiore; vogliamo invece dare una veloce “infarinata” adatta a chi volesse avere un primo approccio con le città trattate.
Chi ha seguito in tempi precedenti le rubriche nelle quali mi occupavo di arte, ricorderà le mie attenzioni verso ambiti più contemporanei. Oggi, queste mie attenzioni saranno concentrate sulla rubrica in appendice, nella quale proporrò mostre D’arte contemporanea che ritengo interessanti.

In questo numero abbiamo scelto di occuparci di Praga.
La prima volta che andai a Praga, era il luglio del 1992. Rimasi immediatamente colpito dalla atmosfera di una città che aveva respirato secoli di storia e di cultura. Tutto era incredibilmente meraviglioso e nello stesso tempo profondamente diverso da ciò a cui ero abituato. I vicoli, le botteghe degli artigiani, il “ponte” ed i suoi artisti di strada, i locali sotterranei in stile romanico, le chiese, la gente.
La musica era ovunque, magica colonna sonora che accompagnava ogni mio passo.
Si udivano suoni provenire da ogni angolo; case, ristoranti, bancarelle, bar, tutto era avvolto dalle note della musica di Mozart, di Smetana o di Dvorak.
Andrè Breton la definì “capitale magica d’Europa” a significare la particolare atmosfera che si respira nel passeggiare per i suoi vicoli e la cultura che emerge da ogni suo scorcio.
Rimasi colpito dai tram e dalla metropolitana con gli altoparlanti che scandivano di continuo i nomi delle stazioni. Il centro era completamente pedonale, si poteva passeggiare per ore senza perdersi, lungo un itinerario predefinito ben congeniato per permettere di visitare monumenti e negozi come fossero parti di un unico panorama caratteristico. Ricordo la piazza principale con le sue bancarelle, così diverse dalle nostre, ove artigiani offrivano spettacolo coniando monete o dipingendo quadretti caratteristici.

Praga è situata nella parte centrale della Boemia, lungo le rive del Moldava.
Le prime notizie ci vengono dal Neolitico, ma la presenza degli insediamenti più recenti risale al IX secolo quando intorno al più importante castello della Boemia, situato sulla collina di Hradcany si forma un piccolo borgo. Viene costruito quindi il castello di Vysehrad sulla riva destra del fiume. Questi due manieri diventano il nucleo centrale di una città in continua espansione ove case, botteghe di artigiani, chiese e conventi, nel corso dei secoli formeranno il tessuto urbano della Praga che possiamo vedere oggi.
Con Ottokar II il regno di Boemia conquistò una sua parziale autonomia nel sacro romano impero, liberandosi dalla precedente dominazione tedesca. Fu durante il suo regno, durante la metà del XIII secolo, che venne fondata, sulla riva sinistra del Moldava, la cosiddetta città minore o Malà Strana (lato piccolo) riservata proprio ai coloni tedeschi.
Nel XIV secolo, durante il regno di Carlo IV, Praga raggiunse il suo massimo sviluppo politico diventando capitale di tutto l’impero. Egli terminò il castello reale (Hrad), costruì l’università dando alla città un ruolo determinante per la formazione culturale.
La città piccola (Malà Strana), che al tempo della sua costruzione era completamente in legno, con Carlo IV viene ampliata e circondata da bastioni; nel corso dei secoli devastata da continui incendi, anche a causa delle guerre Hussite, sorsero costruzioni rinascimentali realizzate da artisti italiani, al tempo famosi in tutta Europa per la loro capacità tecnica e artistica.
Sempre durante il regno di Carlo IV venne costruito il ponte Karluv, o Ponte Carlo, necessario per unire la città vecchia con la Malà Strana ed oggi luogo ricco di fascino con le sue numerose bancarelle ed i suoi artisti di strada.
All’estremità del ponte si ergono tre torri, una verso la città vecchia (Staré Mèsto) in stile gotico e due dalla parte della Malà Strana.
All’inizio del XV secolo, molto prima di Lutero e di Calvino, la storia della città viene segnata profondamente dalla rivoluzione Hussita, rivolta religiosa nei confronti della ricchezza, della corruzione e degli abusi della chiesa cattolica e, contro la dominazione tedesca.
La pace religiosa venne firmata tra cattolici e Hussiti nel 1485 e, la Boemia, divenne territorio di pace e convivenza tra comunità religiose.
Nel XVI secolo Praga conosce una nuova fioritura, diviene centro importante dell’umanesimo ceco e del gotico.
Nel 1526 Ferdinando I viene incoronato re di Boemia, da questo momento il trono rimarrà agli Asburgo fino al 1918.
Nel 1618 ha inizio la guerra dei trent’anni, causata dalla defenestrazione di alcuni rappresentanti dell’imperatore. Questa guerra causò gravi danni alla città, ne sminuì l’importanza politica, e la declassò a centro provinciale facendole perdere gran parte del prestigio acquisito nei secoli precedenti.
Nel XVII secolo, il barocco esplose in tutta la ricca rotondità delle sue forme sinuose, donando alla città un nuovo splendore stilistico.
Durante il regno di Giuseppe II, scoppiò la rivoluzione del 1848, che portò al primo congresso slavo di Praga, formato da trecentoquarantatre delegati, in rappresentanza di tutti i popoli slavi sotto il dominio asburgico, Il congresso sosteneva la trasformazione della monarchia in una confederazione; nonostante i nobili intenti, venne sciolto con la forza dalle truppe del principe Windisch-Graetz.
Nel 1861 durante libere elezioni, i Cechi ottennero per la prima volta la maggioranza nella rappresentanza comunale.
Nella seconda metà del XIX secolo, quando le grandi capitali europee mostravano tutto l’ottimismo per le scoperte della scienza e l’evoluzione tecnologica anche Praga ebbe la sua esposizione (1891).
Alla fine della prima grande guerra, venne proclamata la Cecoslovacchia indipendente e Praga ne divenne la capitale.
Nel 1939 venne occupata dalle truppe tedesche, e ne subì una dura oppressione che si protrasse fino al maggio del 1945 quando venne liberata dalle truppe sovietiche.
Nel febbraio del ‘48 ebbe luogo il colpo di stato di Praga. Le elezioni che seguirono consacrarono Gottwald come nuovo presidente.
Il resto è storia recente e la lasciamo a testi più specifici ed autorevoli.

DA VEDERE:
Piazza della città vecchia: scenario dei più importanti avvenimenti storici e sociali della città, teatro di decapitazioni, sommosse, proteste e discorsi che hanno segnato la storia della Boemia. Vi si affacciano palazzi dalle facciate caratteristiche, l’orologio astronomico ma soprattutto la chiesa di Nostra Signora di Tyn.
Quest’ ultima, edificata nel XIV secolo, si erge maestosa con le sue due torri, costruite nei secoli successivi, e le sue guglie che arrivano fino ad 80 metri d’altezza.
Altro edificio da non perdere è la chiesa di San Nicola, edificio barocco di importanza fondamentale per la religione Hussita. Costruita nel XVIII secolo è chiesa tuttora usata per le liturgie protestanti.
Dietro alla chiesa di Nostra Signora di Tyn si può visitare la chiesa di San Giacomo, di origini gotiche, che oggi si mostra a noi in uno splendore tipicamente barocco. Il gotico si percepisce solo nelle dimensioni dell’alta navata mentre i rifacimenti barocchi sono evidenti negli affreschi e nelle numerose sculture.
Il municipio, con la sua torre a pianta quadrata e la sua cappella aggettante, è parte consolidata del panorama che conosciamo tramite le cartoline più tipiche che ci propongono la città vecchia. Su un lato della torre si può ammirare l’orologio astronomico, capolavoro meccanico del XV secolo.
Sempre nella città vecchia, percorrendo la Celetnà, elegante strada pedonale sulla quale affacciano i palazzi più nobili, raggiungiamo la Torre delle polveri, facilmente riconoscibile per la sua forma quadrata; questa torre venne fatta costruire da Venceslao alla fine del XIV secolo e costituisce uno degli ultimi resti dei bastioni di Straré Mesto. Il suo nome deriva dal fatto che ne venne cambiata destinazione d’uso quando, non più necessario il suo ruolo difensivo, fu indispensabile un deposito per le munizioni e per la polvere da sparo.
Percorrendo la Parizska, si accede al vecchio quartiere ebraico. Anche se molto differente dal ghetto delle origini, conserva sinagoghe, cimitero e municipi.
Nel 1900 a seguito di un progetto di modernizzazione del ghetto, non più adatto alle nuove esigenze sociali, si distrusse il groviglio di vie, vicoli e stradine in favore di un quartiere moderno con strade più larghe, ai lati delle quali si ergono numerosi palazzi Art nouveau.
Città Nuova: sebbene il nome possa indurre in errore, la sua costruzione risale al trecento, quando le nuove esigenze urbanistiche ed economiche della città resero necessario l’ampliamento e la modernizzazione del tessuto urbano. Alla fine del XVIII secolo la Città Vecchia, Malà Strana e la Città Nuova si fusero per dare vita a Praga; le vecchie mura furono demolite e al loro posto sorsero le due principali vie commerciali: vie Nàrodnì e Na Pnkopè.
Il Teatro nazionale, importante monumento della città nuova, costruito nella seconda metà del XIX secolo, grazie al contributo economico del popolo, è in stile neorinascimentale; le sue splendide decorazioni interne possono essere ammirate solo assistendo ad una rappresentazione.
In stile Art nouveau si possono ammirare l’ Hotel Europa e l’ex palazzo delle Assicurazioni ceche.
Il Municipio della Città Nuova, teatro della seconda defenestrazione di Praga,venne costruito nel trecento, la sua facciata fu però riedificata nel cinquecento in perfetto stile rinascimentale; dalla sua torre gotica si può ammirare il meraviglioso panorama.
La storia, la cultura ed il patrimonio artistico di Praga non possono esaurirsi con un articolo; le tradizioni di una città così traboccante possono essere percepite solo nel vivere le emozioni che questo luogo offre nell’ospitarci nella sua magica atmosfera.

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"È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?" Dostoevski, L'Idiota
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